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Antonello Taranto, L'orso innamorato

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  Storie di amore, psichiatria e femminicidi L’autore aggiunge al suo personale “zoo dei ragazzi di Taranto” un terzo esemplare: l’Orso. Questi è un uomo molto antipatico, che impegna un dottore curioso e non proprio competente in un viaggio metafisico, tra emozioni positive e negative, illusioni e delusioni, deliri e pregiudizi. In questo viaggio il dottore e Orso incontrano altri personaggi, quali Ciccillo Osposino, Scricciolina, Asturzia e Maga Magaccia. In alcuni passaggi la narrazione comprende anche elementi didascalici, al fine di fornire al lettore anche informazioni di tipo giuridico e burocratico per comprendere il significato di alcune scelte cliniche.  Antonello Taranto è uno psichiatra ‘drogatologo’. Presso Nulla die ha pubblicato pure  Scimmietta  (2022) e  Ma non ci rompete i coglioni  (2023). Su Nulla die Edizioni

Loretta Tedeschi, Ex Cathedra

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  La giovane Nemesi affronta un duro lutto per la perdita dell’amato padre Simone Oliari, che era un noto costituzionalista. Al senso di vuoto, di sofferenza e paura per la solitudine che deve fronteggiare, si aggiunge quello della rabbia più feroce e della vendetta: scopre, infatti, che Simone è deceduto per una vera e propria omissione di soccorso. Colpevole del delitto è il viscido Prof. Renato Ponteradi, che per saziare la sua sete di sfrenata ambizione accademica, ha varcato la linea sottile tra lecito e illecito. Una volta eliminato il suo mentore, ha avuto campo libero per diventare il nuovo Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e pilotare così le varie nomine, riuscendo a creare una rete di fedeli alleati. In un tardo pomeriggio piovoso compare sulla scena Kalì, attratto dalla sete di vendetta della giovane Nemesi. I suoi straordinari poteri paranormali procuratigli da un incidente nucleare lo rendono il killer perfetto e il vendicatore degli oppressi, degli offesi e

Carmelo Tumino, Massaro Nanè

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 I n questo primo romanzo della triade   Una vita tante storie   emerge un mondo di fantasia costruito attorno a un “eroe” che non ti aspetti. La sua strana epopea illumina un piccolo segmento sociale, quello dei massari ragusani: pochissimo dei loro usi e molto della profondità della loro cultura. Le vicende narrate, se da una parte intersecano la scena più complessiva che si evolve in dieci anni della nostra vita nazionale, dal ’35 al ’45, dall’altra permettono di cogliere la poesia diffusa, l’armonia che consente di leggere la bellezza, i sentimenti e il senso di tante cose che caratterizzano la nostra umanità di sempre. Carmelo Tumino nasce a Ragusa nel ’47 e vive a Piazza Armerina. Si laurea in Matematica e poi, quasi quarantenne, in Scienze Politiche. Ha fatto l’insegnante, il dirigente scolastico e, per due volte, è stato eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Innamorato della sua famiglia, è da sempre impegnato in tante e diverse attività; si è interessato di matem

Nicola Scutti, Nella città di Caif

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  Chi lo avrebbe detto ai bambini che erano soltanto dei bambini? Chi avrebbe detto loro che vivevano di una vita spontanea, di sorrisi autentici e non come quelli degli adulti che erano imposti per legge? Erano effettivamente questi i pensieri che si affacciavano nella mia mente, mentre li guardavo giocare nelle strade spensierati. Conservavano la loro innocenza anche da lassù dove mi trovavo. Il mio sguardo si spostò presto da loro al panorama dei giganteschi grattacieli che spuntavano dal basso, nella città di Caif.  Un padre travolto da una grave perdita è costretto a scappare dalla città in cui vive perché essere tristi è vietato dalla legge. Durante il suo viaggio da esule cercherà di trovare le risposte alle questioni che lo tormentano ed evitare che il figlio finisca intrappolato in una vita priva di senso ed emozioni.  Nella città di Caif sprona a riconoscere che ci sono persone che non decidono di essere tristi, ma lo sono e basta. Molte di queste persone devono indossare sor

Virgilio Zanolla, Traduttori e assassini

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                                            Intervista all'autore Anzitutto, due parole su di lei. Sono genovese, classe 1953, coltivo vari interessi culturali e in àmbito letterario mi occupo anche di saggistica e traduco. Oltre ad articoli e brevi saggi, ho pubblicato La brasiliana svelata. Storia mai raccontata della più grande narrativa del Sud America (1870-1922) (Roma, Robin, 2007), Mario Rapisardidall’ombra alla luce (Pavia, Medea, 2012), traduzioni di opere narrative di Adolfo Caminha, Artur e Aluísio de Azevedo, Manuel de Oliveira Paiva, José Martiniano de Alencar e altri scrittori brasiliani, e dei Sonetti scelti di Lope de Vega (Piazza Armerina, Nulla die, 2018). Traduttori e assassini è un titolo piuttosto forte per un saggio letterario. Infatti si tratta al tempo stesso di un saggio e di un pamphlet. D’altronde, anche a volerlo, è impossibile non essere polemici con le scelte messe in atto dalla stragrande maggioranza di coloro che traducono testi poetici di autori cl

Giovanni De Rosa, Aucun

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    Con linguaggio intrigante, scorre la trama di questo giallo noir a firma di Giovanni De Rosa, instancabile narratore. Parigi. Philip è un giovane uomo di bell'aspetto, affermato professionalmente. Un seduttore infallibile: la sua audacia e sfrontatezza con l'altro sesso vengono spesso premiate, permettendogli di creare un “harem ideale”, dove riesce a frequentare le une all'insaputa delle altre. D'improvviso due donne che appartengono alla cerchia delle sue frequentazioni vengono uccise in modo brutale. Ogni indizio porta alla sua colpevolezza. L'avvocato Tapie, ingaggiato in sua difesa, scorge delle incongruenze, e comincia un'indagine parallela con l'aiuto di un'agenzia investigativa. Emergono una serie di profili di personaggi potenzialmente coinvolti nel crimine. Il lettore entrerà in ognuno di essi, nelle loro fragilità confondendo il torto e la ragione, come in una guerra dove non ci sono né vincitori né vinti, dove tutti sono potenziali colpev

John Reed, I dieci giorni che sconvolsero il mondo

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  I dieci giorni che sconvolsero il mondo  è forse il più longevo degli instant book.   E un secolo dopo la sua prima apparizione mantiene intatto ​ ​tutto il suo fascino. Il libro — in un equilibrato mix fra reportage, romanzo e saggio — racconta in maniera appassionata la Rivoluzione russa.   Una narrazione coinvolgente che, ​superando ogni steccato ideologico, renderà il lettore di ogni tempo e di ogni luogo complice del sogno dell’autore in un mondo liberato da guerra e sopraffazioni.    John Reed  (Portland, Oregon, 1887 - Mosca 1920), scrittore statunitense, fu attivista militante e giornalista. Realizzò un documentato reportage sul Messico insorto e fu corrispondente di guerra in Europa dove partecipò alla rivoluzione russa.   Fondò negli USA il Partito comunista operaio e fu imprigionato. Costretto a rifugiarsi nell’Unione Sovietica, vi morì di tifo. È sepolto sulla Piazza Rossa insieme con gli altri protagonisti della rivoluzione. John Reed, I dieci giorni che sconvolsero il m